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Vetro stratificato e temprato, sicurezza e bellezza!

Spesso nel nostro quotidiano tendiamo a sottovalutare la complessità che sta dietro alla manifattura del vetro. Il vetro vanta uno dei processi produttivi più antichi e date le sue straordinarie caratteristiche, come trasparenza e lucentezza, questo non deve sorprendere.

Il tallone d’Achille del vetro è sempre stata la sua fragilità. Infatti, almeno nelle sue versioni meno elaborate, è uno dei materiali da costruzione più fragili e delicati. 

Non è raro che quotidianamente, nelle nostre attività, si corra il rischio di incidenti con i vetri presenti in casa. Fortunatamente con la nascita dei moderni vetri stratificati e temprati questo rischio è in gran parte mitigato e ridotto.

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Il vetro stratificato, come è fatto e cosa dice la norma?

Il vetro stratificato fu inizialmente inventato dal chimico francese Edouard Benedictus nel 1903. Inizialmente fu impiegato in modo massivo nelle fabbriche e solo in un secondo momento fu messo a punto il moderno vetro stratificato che oggi installiamo nelle case. 

La normativa che si occupa della definizione dei criteri di sicurezza è la UNI 7697-2021. All'interno della normativa vengono elencate le tipologie di vetrate considerate a rischio per la sicurezza. Una volta identificate,  la normativa chiarisce le tipologie di vetro che si devono impiegare: stratificato di sicurezza (Rottura tipo B UNI EN 12600) e temprato di sicurezza (Rottura tipo C UNI EN 12600).

Il vetro stratificato viene creato mettendo in mezzo a due lastre di  float un materiale plastico, generalmente polivinilbutirrale (PVB). Il vetro viene quindi pressato per eliminare le residue sacche d'aria e per unirlo al PVB;infine viene sottoposto ad un processo in autoclave a circa 130°C e 10 atmosfere di pressione, dopo il quale lo stratificato raggiunge le prestazioni definitive. 

Lo spessore del vetro stratificato varia in base al numero di strati di intercalari plastici inseriti all’interno del vetro stesso.

Ad esempio:

  • Il vetro stratificato con un plastico ha uno spessore di 2+2.1, si parla di vetro di sicurezza semplice (2 lastre di vetro da 2mm accoppiate con 1 plastico in PVB)  
  • Il vetro stratificato con due plastici ha uno spessore di 3+3.2, si parla di vetro anti caduta nel vuoto (2 lastre di vetro da 3mm accoppiate con 2 plastici in PVB)
  • Il vetro stratificato con quattro plastici ha uno spessore di 5+5.4, si parla di vetro antivandalismo ed antieffrazione (2 lastre di vetro da 5mm accoppiate con 4 plastici in PVB)

 

Il vetro temprato, come è fatto e cosa dice la norma?

Un altro processo che mira ad eliminare la fragilità del vetro è il processo di tempra. Questo processo, diverso rispetto a quello di stratifica, permette di raggiungere livelli di resistenza e sicurezza molto superiori rispetto ai normali vetri che non subiscono tale processo.  

Il processo di tempra del vetro nasce in Francia nel 1874 grazie a Francois Royer che è stato il primo a brevettarlo. Il processo prevede che il vetro venga riscaldato in un  forno ad una temperatura di oltre 640 gradi.

Una volta all'esterno del forno il vetro viene raffreddato con getti d'aria provenienti da varie angolazioni. L'obiettivo finale di questo procedimento è raffreddare più velocemente la superficie inferiore e superiore, mantenendo più caldo il cuore del vetro stesso.

Questo differenziale termico garantisce una maggiore resistenza rispetto al vetro classico ed è l'essenza del processo di tempra.

La tempra garantisce al vetro delle prestazioni eccezionali, in particolare :

  • Una resistenza alla rottura 6-7 volte superiore rispetto a quella di un vetro non temprato;
  • La capacità di resistere a temperature vicine a 250° C;
  • Una resistenza meccanica all'urto 4 volte maggiore del vetro normale;
  • Una maggiore resistenza alla flessione.

La controindicazione al processo di tempra è che il vetro che ha subito questo trattamento non può essere lavorato ulteriormente. Infatti se si andasse ad operare ulteriormente su di un vetro temprato si rischierebbe di romperlo: di conseguenza, qualsiasi taglio o incisione che desideriamo fare sul vetro deve essere fatta prima di sottoporlo a tempra .

La più apprezzabile caratteristica del vetro temprato è sicuramente data dal suo particolare processo di rottura. Infatti, il vetro temprato tende a rompersi in piccoli pezzi smussati, rotondeggianti e non taglienti.

Come è facile immaginare il vetro temprato ha molteplici impieghi:

  • Può essere impiegato per costruire pareti divisorie;
  • Può essere impiegato in bagno per costruire il box doccia;
  • È l'ideale per costruire vetrine di negozi o per l'esterno di palazzi.
  • Può essere utilizzato per il vetro arredo (come tavoli o porte interne)

 

Quali sono le differenze tra vetro temprato e stratificato?

Giunti a questo punto vi starete molto probabilmente chiedendo se esistono delle differenze tra i vetri che subiscono il processo di stratifica rispetto a quelli temprati . Effettivamente, data la diversità dei processi di lavorazione, le differenze esistono.

Andiamo quindi ad esplorare quali siano le differenti caratteristiche che i due processi portano sul vetro stesso, che a seconda della lavorazione verrà denominato, rispettivamente, vetro stratificato o vetro temprato.

Il maggior vantaggio che il vetro stratificato vanta rispetto a quello temprato è che il primo, in caso di rottura, resta in opera e non si rompe in mille pezzi. Inoltre il vetro stratificato a differenza del vetro temprato (proprio a causa della particolare lavorazione) non corre il rischio di ondularsi. 

Vetro Stratificato

Il vetro stratificato è tuttavia molto meno resistente del vetro temprato, circa 7 volte meno.

La ragione per scegliere una tipologia rispetto all’altra dipende dalla sua concreta applicazione.

Nel caso di grandi vetrate esposte al sole, quindi soggette a potenziali shock termici, l’uso del vetro temprato è auspicabile, proprio per la sua maggior resistenza.

Il vetro temprato è consigliabile anche nelle porte interne della casa o nel box doccia, proprio per la maggior resistenza e perché in caso di rottura può provocare, nei casi peggiori, tagli di lieve entità agli utilizzatori.

vetro temprato


 

Si consiglia l’installazione del vetro stratificato in tutti quei punti dove, in caso di rottura, c’è il rischio di provocare gravi danni sugli utilizzatori. Per i vetri delle finestre è dunque raccomandabile utilizzare il vetro stratificato, così in caso di rottura i vetri restano in sede senza problemi e non creano pericoli ai passanti sottostanti. Anche nel caso di balaustre di vetro è consigliabile l’utilizzo di vetro stratificato per la stessa capacità di questo vetro di restare in opera in caso di rottura. Vale la pena precisare che l’installazione di una tipologia rispetto all’altra è comunque vincolata alle indicazioni presenti nella normativa UNI 7697 - 2021.

Ovviamente è possibile sottoporre il vetro ad entrambe le lavorazioni combinando i benefici di entrambe al fine di ottenere così un vetro temprato stratificato.

 

STADIP, il vetro di sicurezza made in Saint Gobain

Il marchio STADIP® targato Saint-Gobain è presente in due versioni STADIP® SILENCE e STADIP® PROTECT, le quali soddisfano tutte i requisiti di durabilità e sicurezza imposti dalle normative UNI EN 12600, UNI EN 356 e UNI EN 1063.

STADIP® SILENCE è composto da uno strato di PVB inserito tra due lastre di vetro. È un vetro che offre un ottimo isolamento acustico combinato a dei buoni risultati in termini di durabilità e sicurezza. Lo spessore del vetro SILENCE parte da 6 mm fino ad arrivare ad un massimo di 12 mm.

Grazie alla innumerevoli possibilità decorative, alla flessibilità, alla facilità della sua messa in opera e alle ottime prestazioni in termini di isolamento acustico, durabilità e sicurezza STADIP® SILENCE 66.2 è utilizzato molto per gli interni delle case. 

L’ottima combinazione di sicurezza e isolamento acustico è l’ideale per ottenere il miglior comfort casalingo senza compromettere la sicurezza.

STADIP® PROTECT è composto da uno o più fogli di materiale PVB. È un vetro che offre il massimo livello di sicurezza, le lastre STADIP® PROTECT hanno un vetro di spessore minimo di 4,4 mm e arrivano ad un massimo di 16 mm.

Grazie a più strati di materiale PVB e quindi al maggior spessore STADIP® PROTECT è un ottimo vetro antisfondamento e risulta essere l’ideale per gli esterni. Infatti viene spesso utilizzato per vetrine dei negozi o per la costruzione di edifici o comparti di scalinate. In particolare le diverse categorie presenti di STADIP® PROTECT sono:  

  • STADIP® PROTECT JH 841.35-S
    • Categoria A - aree per attività domestiche e residenziali 2.
  • STADIP® PROTECT JH 740.39-S
    • Categoria A/B - aree comuni ad uso residenziale ed uffici. 
    • Categoria C2 ambienti suscettibili di affollamento.
    • Categoria D1 ambienti di uso commerciale, negozi

 

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